cop_boschiNel 2000 le Unioni Ladine  dell’altobellunese (vedi in seguito l’elenco) presentarono un grosso lavoro di ricerca intitolato:

La valorizzazione del sapere degli anziani
IL LAVORO NEI BOSCHI
La tradizione ladina dell’altobellunese

I frutti della ricerca, condotta dal bravissimo Marco Casanova Borca,  dettero poi luogo alla pubblicazione di un libro e di un CD. L’uscita del libro fu salutata da un grosso successo, tanto che le 500 copie stampate inizialmente andarono a ruba, rendendo necessaria la ristampa di altre 1000 copie, distribuite anch’esse fino all’ultima copia nell’arco di questi anni. Anche il CD andò naturalmente a ruba.

Nel frattempo l’Union Ladina del Cadore de Medo mise online il contenuto del libro Il lavoro nei boschi ed una parte dei contenuto del CD, consultabile all’indirizzo segnalato (avvertenza: ad eccezione di questo blog, il sito dell’Union Ladina, nel suo insieme, è in corso di aggiornamento anche per quanto riguarda la grafica con cui si propone che, indubbiamente, riflette “lo stile”  degli anni (1997) in cui il sito mosse i primi passi) .

Fino ad ora abbiamo potuto far fronte alle richieste con i libri che, con una certa parsimonia, abbiamo cercato di distribuire alle persone genuinamente  interessate all’argomento.

Ora che i libri sono finiti non possiamo fare altro che proporre il contenuto del CD; rispetto alle pagine online quest’ultimo ha una dotazione di fotografie molto più ampia e contiene anche una selezione delle interviste in voce, oltre che una loro trascrizione, effettuate agli anziani ultimi detentori di questo straordinario sapere (le registrazioni vocali sono state fatte ad: Alleghe, Auronzo di Cadore, Canale d’Agordo, Comelico Superiore, Forno di Zoldo, Lozzo di Cadore, Rivamonte Agordino, S. Vito di Cadore, S. Stefano di Cadore, Selva di Cadore).

Importante: il CD è composto sostanzialmente da un file eseguibile exe e da un file di contenuti che funzionano solo su sistemi windows (quindi non è composto da file html navigabili). Il file che mettiamo a disposizione è in formato zip ed ha una dimensione di 110 Mb. Chi è interessato può farne richiesta motivata a info@unionladina.it; vi comunicheremo l’indirizzo web (URL) dal quale potrete scaricare il file.

Danilo De Martin


P.S.  Le Unioni Ladine che hanno partecipato al progetto sono, come riportato sul prospetto informativo del CD prodotto nel 2000: Union Ladina del Cadore de Medo, Union Ladina d’Oltreciusa, Union Ladina de Alie, Union Ladina de Falciade-Val Biois, Union Ladina del Comelgo, Union Ladina de Riva, Union Ladina de Selva, Gruppo Ladino da Žoldo.

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La testata della Val Montina, cui fanno da anfiteatro la Cima dei Preti ed il Duranno, ripresa dal Col Strassèi

La testata della Val Montina, cui fanno da anfiteatro la Cima dei Preti ed il Duranno, ripresa dal Col Strassèi.


E’ con vivo piacere che l’Union Ladina del Cadore de Medo ha patrocinato questo nuovo lavoro di  Roberto Tabacchi e Danilo De Martin riguardante una vera e propria singolarità del nostro territorio, la Val Montina.  Si tratta di un libro di 132 pagine, formato 23 x 22 cm, con 150 foto a colori e in bianco e nero. Lascio che le parole di Camillo Berti, che ha recensito il libro sulla rivista Le Alpi Venete – Rassegna triveneta del CAI – Autunno Inverno ’08-’09 , diano una prima illustrazione dell’opera:

Anche con il contributo dell’Union Ladina del Cadore de Medo, questo volume descrive con testi di esemplare humus culturale questa area ancora autenticamente preservata grazie alla istintiva sapienza dei locali, eppure così intrisa di storia umana, oltre che di preziosità naturalistiche. Merito comunque va pure ai due Autori che con certosina pazienza e passione sono riusciti a realizzare questo documento di grande levatura culturale, scovando rare immagini del tempo passato da abbinare a quelle dell’attualità. Il Presidente della Comunità Montana Centro Cadore, Flaminio Da Deppo ed il Sindaco di Perarolo, Ruggero Lollato firmano giustamente compiaciuti le rispettive presentazioni.

Ricordando che il volume è disponibile presso le edicole e librerie del Cadore, oltre che a Cortina e Belluno, vi propongo quindi la recensione fattane da Ernesto Majoni sul proprio interessantissimo blog Ramecrodes, cui vi indirizzo per una gustosa trattazione di  “… tante altre cose che riguardano la Montagna”.

Francesca Larese Filon

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Screenshot da Facebook del gruppo "Provincia Autonoma di Belluno - Dolomiti"

Screenshot da Facebook del gruppo "Provincia Autonoma di Belluno - Dolomiti"



Segnalo su Facebook il gruppo Provincia Autonoma di Belluno – Dolomiti; ha attratto subito la mia attenzione perché finalmente si nota che la questione autonomia non può che essere trasversale rispetto agli schieramenti politici.

Riporto dalle informazioni generali con cui il gruppo, fondato da Moreno Broccon,  si presenta:

I Bellunesi chiedono, per motivi geografici, come provincia di confine, stretta tra due regioni a statuto speciale, per la presenza di minoranze linguistiche, per la specifità di tutto il suo territorio montano rispetto al resto del Veneto, l’istituzione della “Provincia Autonoma di BELLUNO – DOLOMITI” sancita per via costituzionale.

La Provincia Autonoma di Belluno-Dolomiti non è un privilegio, ma condizione necessaria per continuare a vivere in montagna.

Nel Veneto, se ci saranno le condizioni.
Altrimenti, in una Regione Dolomitica formata dalle Province Autonome di Belluno, Trento e Bolzano.

Non ci sono alternative.

Mi ghe crede.

Nelle interessanti discussioni aperte nel gruppo non manca un po’ di pepe e neanche qualche dardo colorato partiticamente, ma il tutto si evidenzia con grande garbo ed equilibrio (per quello che ho potuto vedere).

Negli interventi di alcuni membri del gruppo si nota un po’ di confusione riguardo a come viene letta e interpretata la ladinità di aree della nostra provincia come il Cadore ed il Comelico. Ma sta all’Union Ladina spiegare “le ragioni della nostra ladinità”: gli argomenti non mancano. Un pochino manca il tempo … ma stiamo recuperando. Dalla nostra parte sta il fatto che sul territorio e nelle scuole la nostra presenza non manca. Manca, per ora, solo un aggiornamento del nostro sito sul quale riportare … “tutte le nostre ragioni”.

In ogni caso il gruppo Provincia Autonoma di Belluno – Dolomiti va visitato e, se siete utenti facebook,  sostenuto con l’iscrizione. Anche la semplice iscrizione, infatti, è un atto che aumenta la consapevolezza che l’autonomia per la nostra provincia è ormai vitale per il nostro futuro. Se poi trovate anche il tempo di intervenire nelle discussioni aperte, tanto meglio.

Danilo De Martin