[1] O. G., anni 70, ex boscaiolo ed assuntore, San Vito, aprile 1999.
D. E una volta eseguita la martellata cosa avveniva?
R. Succedeva così. Il Segretario Comunale, l'Assessore ai boschi ed il Tecnico forestale calcolavano i costi che ci potevano essere per l'allestimento del legname a strada o reso in segheria. Si valutava quindi il ricavo che si poteva ottenere dal legname così reso. Veniva quindi preparata dal Segretario Comunale una scheda segreta con l'ammontare che l'Amministrazione pensava di poter ottenere dalla vendita del lotto. Venivano quindi spediti gli inviti alle ditte del ramo di intervenire al "concorso per asta pubblica". Più ditte erano invitate ed intervenivano più era la possibilità di poter spuntare un prezzo migliore. Le ditte invitate, per poter partecipare all'asta, dovevano versare una caparra a garanzia. Dovevano versare una garanzia prima di concorrere e presentare la loro offerta, anche questa tenuta segreta. Il giorno e l'ora stabilita per la scadenza delle presentazioni venivano aperte le buste con le offerte. Quella che più si avvicinava alla cifra inserita nella scheda dell'Ente, preparata dal Segretario Comunale risultava aggiudicatrice del lotto. Succedeva alle volte, che tutte le offerte presentate risultassero molto più basse di quanto il Comune pensava di realizzare: si riproponeva allora una nuova asta, da tenersi nel giro di quindici, venti giorni. Se anche questa dava risultato negativo, si invitavano le ditte che avevano fatto le migliori offerte ad una trattativa privata. La trattativa veniva condotta dal Segretario Comunale, dall'Assessore ai boschi e dal Tecnico Forestale che avevano il potere di accettare l'offerta fatta.